"Anche il WWF aderisce al “No nucleare day” del prossimo 26 giugno condividendo e appoggiando le ragioni dei cittadini che si sono mobilitati attraverso i canali diretti della rete.
In una lettera agli organizzatori il Presidente WWF Italia Stefano Leoni ricorda come, sia a livello internazionale che nazionale, l’Associazione non considera il nucleare una risposta alle grandi sfide ambientali, ma una scelta sbagliata e scellerata non solo per la sicurezza e la salute, ma anche dal punto di vista economico.
Il nucleare, infatti, non è solo una tecnologia dalla comprovata pericolosità per l’uomo e per l’ambiente. È anche una fonte di energia assolutamente non pulita, che oltre a presentare forti criticità rispetto all’approvvigionamento della principale risorsa che sfrutta, l’uranio, molto più scarso di quanto comunemente si creda, comporta gravissimi problemi rispetto allo smaltimento delle scorie prodotte, irrisolvibili allo stato attuale delle nostre conoscenze.
Questo, sommato alle spese incalcolabili di costruzione e mantenimento degli impianti, rende l’intera operazione una vera follia dal punto di vista economico, oltre che pericolosa.
Le stesse risorse, se adeguatamente sfruttate per favorire la transizione dell’Italia verso un sistema di energie rinnovabili e a basso consumo di carbonio, porterebbero lavoro e ricchezza nel rispetto della tutela ambientale e del fondamentale diritto di tutti a vivere in un ambiente sano e sicuro (proprio su questo tema oggi le associazioni ambientaliste hanno lanciato il dossier “Obiettivo 30 % si può fare”) .
Per queste ragioni il WWF aderisce alla mobilitazione del 26 giugno, augurandosi che sia solo il primo di molti momenti che vedranno l’intera società civile battersi affinché la voce della maggioranza degli italiani, contraria al nucleare, venga ascoltata e non sommersa da una propaganda pagata coi soldi nostri." [da wwf.it]
Il nucleare, infatti, non è solo una tecnologia dalla comprovata pericolosità per l’uomo e per l’ambiente. È anche una fonte di energia assolutamente non pulita, che oltre a presentare forti criticità rispetto all’approvvigionamento della principale risorsa che sfrutta, l’uranio, molto più scarso di quanto comunemente si creda, comporta gravissimi problemi rispetto allo smaltimento delle scorie prodotte, irrisolvibili allo stato attuale delle nostre conoscenze.
Questo, sommato alle spese incalcolabili di costruzione e mantenimento degli impianti, rende l’intera operazione una vera follia dal punto di vista economico, oltre che pericolosa.
Le stesse risorse, se adeguatamente sfruttate per favorire la transizione dell’Italia verso un sistema di energie rinnovabili e a basso consumo di carbonio, porterebbero lavoro e ricchezza nel rispetto della tutela ambientale e del fondamentale diritto di tutti a vivere in un ambiente sano e sicuro (proprio su questo tema oggi le associazioni ambientaliste hanno lanciato il dossier “Obiettivo 30 % si può fare”) .
Per queste ragioni il WWF aderisce alla mobilitazione del 26 giugno, augurandosi che sia solo il primo di molti momenti che vedranno l’intera società civile battersi affinché la voce della maggioranza degli italiani, contraria al nucleare, venga ascoltata e non sommersa da una propaganda pagata coi soldi nostri." [da wwf.it]