lunedì 3 settembre 2007

Ode alla vita

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi
non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non
conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore
lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i
puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un
sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai
sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è
infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per
inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di
fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non
legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore
lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi
passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia
incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di
iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non
risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a
piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di
gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente
pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda

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